Immacolata Concezione
Origini del culto
Vi sono stati vivaci dibattiti teologici sullo stato di grazia di Maria di Nazareth lungo i secoli. Da sempre, sono stati due i fronti contrapposti; c’era chi considerava la Madre di Dio Immacolata fin dal concepimento e chi la riteneva solo redenta. La discussione è andata avanti per secoli e si è conclusa soltanto con la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, avvenuta l’8 dicembre del 1854 con la Bolla Ineffabilis Deus di papa Pio IX.
La consapevolezza che Maria fosse stata “preservata dal peccato originale” era maturata nella Chiesa da tempo. Alla dichiarazione ufficiale contribuirono un intreccio di dispute, predicazioni, la presenza di una fede viva del popolo di Dio che aveva venerato da sempre la Vergine come “La tutta pura” assunta in cielo, e soprattutto alla ‘presenza’ della stessa Madre di Dio, che nell’Ottocento nelle varie apparizioni si presentò come Immacolata.
L’Ottocento: il secolo dell’Immacolata
L’apparizione di Maria a Rue du Bac nel 1830 e poi quella a Sant’Andrea delle Fratte nel 1842, possono essere lette alla luce della proclamazione del dogma.
Quando il 27 novembre 1830, apparve a Caterina Labourè, la vergine Maria le mostrò una medaglia e una giaculatoria scritta in lettere d’oro: «O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi». Tanto bastò a milioni di persone per invocare Maria come Immacolata Concezione. La stessa figura impressa sulla Medaglia apparve nel 1842 ad Alfonso Ratisbonne, scuotendo fortemente l’ambiente romano, al punto tale che il Pontefice Pio IX istituì una commissione teologica affinchè si esprimesse sulla possibilità di definire il dogma dell’Immacolata.
A quattro anni dalla promulgazione del dogma, nel 1858, Maria apparve a Lourdes per ben diciotto volte a Bernadette Soubirous. In una delle ultime apparizioni, la quattordicenne chiese alla Bella Signora di svelarle il Suo nome. Ottenne una risposta in dialetto guascone: “Io sono l’Immacolata Concezione”. Fu il sigillo definitivo alla disputa millenaria: Maria stessa aveva confermato il dogma e l’infallibilità del Papa.
Il dogma e la colonna dell’Immacolata
La proclamazione dell’Immacolata Concezione è stata ulteriormente solennizzata da Pio IX che volle erigere a Roma un monumento che ricordasse l’evento alle generazioni future e indicò piazza di Spagna. Il luogo fu considerato quello più adatto proprio perché, a pochi passi di distanza, l’Immacolata, qualche anno prima, era apparsa ad Alfonso Ratisbonne convertendolo.
I lavori furono finanziati da Ferdinando II Re delle Due Sicilie, come atto simbolico di riconciliazione con la Chiesa e affidati all’architetto Luigi Poletti. La posa della prima pietra avvenne il 6 maggio 1855, con la benedizione del cardinale Giacomo Filippo Franzoni, prefetto di Propaganda Fide. La sera del 18 dicembre 1856 era tutto pronto per la complessa fase dell’innalzamento alla quale parteciparono 200 pompieri. Sempre i pompieri, il 5 agosto 1857, posizionarono sopra la colonna la statua in bronzo della Vergine, realizzata da Giuseppe Obici.
La solenne inaugurazione del monumento avvenne l’8 settembre 1857 alla presenza di Pio IX.
Fu Papa Benedetto XV, all’inizio del ‘900, a definire sant’Andrea delle Fratte come la Lourdes Romana, sia perché l’apparizione, sia per le conversioni e le guarigioni che accadevano e accadono tutt’ora.
Pio XII fu il primo pontefice a recarsi personalmente in piazza di Spagna e ad omaggiare con i fiori la Madonna in occasione della solennità dell’8 dicembre 1953, giorno dell’apertura dell’Anno Mariano. Dopo di lui, San Giovanni XXIII, il beato Paolo VI – che vi si recò in occasione della solenne chiusura del Concilio Vaticano II, l’8 dicembre 1965 – San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco hanno continuato a far vivere questa tradizione tanto cara al popolo romano.