16 Marzo 2023
Giovedì III Settimana di Quaresima – 16 Marzo 2023
Liturgia della Parola (Ger 7, 23-28; Sal 94 (95))
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11, 14-23)
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».
Riflettiamo insieme
Nella società semitica “il dito di Dio” era il simbolo della potenza di Dio e del suo Spirito. Spesso si pensava (e purtroppo si pensa ancora), sbagliando, che tramite questa forza si abbattevano sui popoli le calamità e le piaghe come quelle di Egitto. Gesù nell’indicare se stesso come la Presenza di Dio in mezzo al popolo è il vero miracolo, così facendo Egli rivela che la mano del Signore con cui ci raggiunge non è per colpire, ma per liberarci dalle catene del maligno che ci vuole tenere schiavi. È per accarezzarci e guarirci ricreandoci dal di dentro e restituendoci a noi stessi.
Chi è per il Signore “crede nell’amore di Dio, il più grande tesoro donato all’umanità, e fugge il peccato, la più grande disgrazia della storia (S. Giovanni Paolo II). Essere contro Cristo vuol dire rimanere nella nostra incredulità o cercarlo nei segni o negli indizi, mentre lo si può vivere nella realtà della vita quotidiana. Sta a noi scegliere se disperdere o raccogliere, o meglio, raccoglierci nella certezza che la sua è una mano “che non giudica, ma è la mano misericordiosa del Padre”.
Preghiamo insieme
Ottienimi, Signore, di credere nel Tuo santo Amore e di vincere le catene maligne che mi circondano con la Tua santa Grazia. Amen.